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La Divisione "Cuneense" era una storica divisione alpina dell'Regio Esercito Italiano, con sede a Cuneo. Era la quarta divisione italiana.
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La divisione fu costituita nel 1935, andando a trasformare il Comando Supremo Alpino preesistente.
La divisione nel 1937 aveva sede a Cuneo, e aveva nei ranghi il 1º Reggimento Alpini e 2º Reggimento Alpini, il 4º Reggimento Artiglieria Alpina e la Compagnia Mista Genio (che nel 1939 diventò Battaglione misto genio).
La divisione Cuneense partecipò anche alla Seconda guerra mondiale, in diverse campagne.
La battaglia delle Alpi Occidentali iniziò il 12 giugno 1940, quando i francesi attaccarono a sorpresa una posizione italiana sulle Alpi e bombardarono all'alba del 14 giugno le zone industriali di Genova e di Savona.
Questa battaglia fu caratterizzata per la brevità delle operazioni e per l'armistizio con la Francia che fu firmato il 24 giugno 1940.
Nella guerra in Albania, la Cuneense difese con tenacia il "Pieve" sul Faqja Gurit, nei giorni 21 e 24 dicembre 1940. La divisione respinse gli attacchi dei greci, mentre era attestata a quota 1.620 e 1.655, con la esigua perdita di 26 soldati, tra cui il sergente Annibale Pagliarin, che fu poi decorato di Medaglia d'Oro alla Memoria.
Va ricordato che numerosi Ufficiali e soldati della Divisione parteciparono alla realizzazione del film I trecento della Settima, diretto nel 1942 dal regista Mario Baffico (ma uscito nel 1943), che rievocava episodi della guerra sul fronte greco - albanese di cui erano stati protagonisti.
Il 14 luglio 1942 il Corpo d'armata alpino scaricò le varie divisioni in località sovietiche; la Cuneense fu lasciata fra Izyum e Uspenskaija.
Il 19 agosto la Cuneense fu inviata verso Starobelsck.
Nella giornata dell'8 settembre, fu affidato alla gestione del Corpo d'armata alpino il settore posto a sinistra dell'ARMIR, sito tra Novo Kalitwa e Pawlowsk. La Cuneense si schierò tra il 19 e il 20 del mese all'estrema destra del settore.
Dall'11 dicembre si ebbero i primi contrattacchi dei russi, sino al grande sfondamento del 17 dicembre 1942, quando le colonne corazzate sovietiche penetrarono nel settore a destra della Cuneense, aprendo una falla tra Novo Kalitwa e la valle del Bogutschar.
Il corpo alpino rimase sulle sue posizioni fino al 17 gennaio 1943 quando, dopo il nuovo sfondamento dell'Armata Rossa a Rossoš, fu autorizzata la ritirata; diversi reparti erano mal posizionati, con numerose brecce lungo i settori, e dovevano cercare di ricongiungersi con le unità più grandi.
La divisione, agli ordini del generale Battisti, oramai con il solo battaglione Dronero e del gruppo Pinerolo (circa 2000 uomini), raggiunsero Alexandrowka il giorno 21. Il 22 gennaio quello che rimaneva della Cuneense, giunse a Nowo Karkowa, dato che non fu in grado di raggiungere la divisione Tridentina. Il 25 la divisione, mentre era impegnata a Dechtjarnaja, si riuscì a disimpegnare, continuando in direzione di Suchowo.
Dopo 12 giorni di marce e combattimenti, la Cuneense, oramai esausta, all'alba del 28 gennaio 1943, mentre stava raggiungendo la località di Roswanskoie, vicino a Valuiki, fu definitivamente circondata dalle truppe sovietiche del 6º Corpo di cavalleria. I superstiti della divisione furono quindi costretti alla resa insieme ai resti della "Julia". Tra i catturati il generale Battisti assieme ai comandanti del 1° e 2° Alpini, i colonnelli Manfredi e Scrimin.
In Italia tornarono solamente 1.300 uomini della Cuneense. Tra questi assunse il comando di una divisione di superstiti del battaglione Borgo San Dalmazzo l'aiutante di battaglia Marco Carrino, la cui relazione è riportata nel libro "La Cuneense, storia di una divisione alpina".
La divisione fu ufficialmente sciolta l'8 settembre 1943. Nella realtà invece la divisione era già scomparsa nella tragica ritirata dalla Russia, culminata a Valuijki, il 28 gennaio 1943.